Il nuovo Dpcm del premier Giuseppe Conte, che entrerà in vigore il prossimo 6 novembre, contiene molte misure anti-Covid, che rimarranno valide fino al prossimo 3 dicembre. Non sono previsti, però, divieti per quanto riguarda le messe, che saranno ancora consentite su tutto il territorio nazionale, a prescindere dal livello di rischio.
L’Italia è stata divisa in tre aree di rischio, ma il nuovo provvedimento non vieta ai fedeli di partecipare alle messe in chiesa. A prescindere dal livello di gravità della situazione nelle varie Regioni, si potrà andare a messa, sempre indossando le mascherine e mantenendo le distanze. Il testo prevede che “il legale rappresentante dell’ente” debba individuare “la capienza massima dell’edificio di culto, tenendo conto della distanza minima di sicurezza, pari a un metro frontale e laterale“.
“L’accesso alla chiesa resta contingentato da volontari e/o collaboratori. Laddove la partecipazione attesa dei fedeli superi significativamente il numero massimo di persone consentite si consideri l’ipotesi di incrementare il numero di celebrazioni liturgiche” si legge nel testo. Viene ricordato, inoltre, che tutti coloro che accedono a luoghi di culto devono indossare le mascherine.
Nelle aree considerate rosse, ovvero a massimo rischio, come Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle D’Aosta, e in quelle arancioni, ovvero Sicilia e Puglia, sono stati chiusi bar e ristoranti, consentendo solo l’asporto e il servizio a domicilio.
Nelle aree rosse è scattato un lockdown “light”, per questo sono chiusi anche i negozi a eccezione delle librerie. Per le funzioni religiose, invece, non è previsto alcun divieto, per cui potranno continuare in totale normalità, rispettando semplicemente le regole base, come il distanziamento e l’uso della mascherina.